Storie biancazzurre: Piero Murabito, il polisportivo per eccellenza

Ci sono casi in cui né un aforisma romantico, né una canzone, né qualsivoglia altro espediente metaforico possono esprimere un rapporto che dura 17 anni. Nel calcio, a prescindere dal livello preso in considerazione, è quasi impossibile trovare rapporti così duraturi. Eppure, la Teamsport può essere felice e orgogliosa di averne un esempio. Oggi, Storie biancazzurre racconta un uomo straordinario, devoto ai colori biancazzurri e mano santa (quasi letteralmente) per tutti i bambini che passano per le sue giocose metodologie di lavoro, mister Piero Murabito.

Nel 2001, l’evento che congiunge Piero alla Teamsport è veramente casuale, così casuale che viene quasi automatico definirlo “incontro del destino”. Spinto dai piccoli Graziano e Riccardo, che allora avevano rispettivamente 5 e 4 anni (poi diventati molti anni dopo collaboratori del padre proprio alla Teamsport), va alla ricerca di una scuola calcio. Sente parlare dei campi Rainbow – oggi dismessi -, ma li trova chiusi. Nell’andare verso casa trova, casualmente, i nuovi campi Millennium, chiede informazioni e iscrive i bambini. Per i primi due anni, è solo uno dei tanti genitori che porta i figli a giocare, ma nel 2003, dopo una chiacchierata con Salvo Foranna, la scintilla scattata si trasforma in un vero rapporto professionale: mister Piero Murabito diviene l’istruttore del gruppo piccoli amici e primi calci e preparatore dei portieri. “Quando penso al fatto che sono passati quasi 20 anni da un incontro praticamente casuale mi vengono i brividi – dice mister Piero Murabito -. È stata la fatalità più bella che potesse capitarmi, perché la famiglia Teamsport è qualcosa di assolutamente indispensabile per me. E non sto parlando semplicemente di calcio, ma amici e consuetudini che sono parte integrante del mio “io”. Ad oggi, non potrei mai immaginare una giornata senza i colori biancazzurri e sapere che ragazzi ormai più che ventenni mi portano nel cuore è qualcosa che mi commuove e mi rende felice e orgoglioso di quanto fatto. Per questo voglio ringraziare Salvo Foranna, Marco Fiorito e la dirigenza di tutti questi anni, che non hanno mai fatto vacillare la loro fiducia nei miei confronti”.

 

Mister Piero è, a ragione, ritenuto tra i più grandi professionisti del settore nella città di Catania. L’età dai 4 ai 9/10 anni è diventata la sua specializzazione e, proprio per la delicatezza di quella fascia, la sua preparazione è oro colato per chiunque ne usufruisca. Sebbene il calcio sia la sua più grande passione, Piero Murabito è la quintessenza della polisportività, con ben tre sport praticati all’attivo e quattro come istruttore. Nato nell’aurea epoca dopo l’atleta “si forgiava” per strada e per le campagne, il piccolo Piero comincia una doppia carriera parallela. Oltre al calcio, praticato in squadre come l’Interclub, la Setùbal, la San Leone, squadre del quartiere di Corso Indipendenza a Catania, all’età di 12 anni viene convinto da due conoscenze e nomi importanti, “Saro” Gulisano e “Lallo” Pennisi, a giocare a pallanuoto. L’amore per lo sport di Piero è immenso ed è sufficiente addirittura per praticarne due con tantissimo impegno. Della pallanuoto soprattutto, l’istruttore della Teamsport ha ricordi stupendi, intrisi di emozioni, soprattutto legati ai tanti fortissimi compagni di squadra con cui si allenava. Tra questi ricorda anche Claudio Fava, figlio del celebre scrittore e giornalista Pippo Fava, vittima della mafia. Ai 18 anni, però, la sua carriera sportiva finisce temporaneamente, per via della leva obbligatoria.

 

Dopo il militare, smette con la pallanuoto perché troppo impegnativa (fino a tre allenamenti al giorno e campionati concentrati tra aprile e luglio per assenza di piscine chiuse) e riprende a calcare i campi di calcio. Tuttavia, anche in questa circostanza la fatalità gioca un ruolo decisivo. Uno spiacevole e negativo episodio in Prima Categoria e le crescenti pressioni di un amico, fanno sì che Piero provi l’esperienza della pallamano nel Cannizzaro, che cercava nuovi elementi per tentare di salire dalla Serie D alla Serie C. Quella che poteva essere un’esperienza temporanea diventa un amore che dura tantissimo tempo. Tra le fila del Cannizzaro, Puntese, Pallamano Catania, Pallamano Gravina e Lineri, trascorre ben 20 anni nel mondo della pallamano, giocando anche in Serie B nazionale e qualificandosi come allenatore. La sua fame di conoscenza e poliedricità non si ferma qui. Nel 2008, dopo cinque anni alla Teamsport, inizia parallelamente a curare la crescita dei bambini della categoria Under 12 del San Gregorio Rugby, tra le più importanti squadre siciliane. La sua conoscenza degli schemi motori di base e la sua infinita creatività lo rendono un profilo rarissimo per l’avviamento allo sport, aspetto che negli anni lo ha fatto diventare, nella città di Catania, uno dei pionieri dell’inserimento nel calcio di elementi di altri sport.

“Lo sport è qualcosa che tutti dovrebbero fare – conclude mister Piero -. Non si tratta di diventare professionisti o campioni, ma di crescere come uomini e donne in microcontesti sociali. Si impara a fare gruppo, si impara a seguire le regole. L’avviamento allo sport è secondo me una delle più importanti agenzie di socializzazione e ancora oggi viene sottovalutata. Spero che questo trend cambi. Nell’attesa, io continuerò a fare innamorare i bambini di calcio, basket, pallamano, pallavolo, rugby, pallanuoto e qualunque sport possa venire loro in mente. Senza sport saremmo morti dentro, non dimentichiamolo mai”.

Orgogliosi di poter dare ai nostri bambini questa saggezza tutti i giorni. Orgogliosi di avere nel nostro staff un colosso di umanità e conoscenza. Mister Piero è e rimarrà sempre un eterno simbolo della Teamsport.